lunedì 18 giugno 2012

Salvatore Borsellino e la “sua” Antimafia




Salvatore Borsellino sarà uno dei due protagonisti della nostra prossima iniziativa “Le loro idee camminano sulle nostre gambe 1992 – 2012 Vent’anni di antimafia”, in programma il 22 giugno in Piazza Mazzini a San Clemente.

E’ il fratello minore del giudice Paolo. Nato a Palermo visse sulla sua pelle, con la sua famiglia, l’esperienza della migrazione al nord alla ricerca di prospettive migliori su cui costruire la propria vita.

Seguì con particolare apprensione gli anni delle storia siciliana e italiana che videro il fratello Paolo impegnato in prima linea per cercare di sconfiggere cosa nostra, che da tempo faceva sentire la sua presenza sul territorio con atti di inaudita efferatezza, creando un opprimente clima di paura.

Tutto cambiò il 19 Luglio 1992, quando proprio Paolo rimase vittima, assieme alla sua scorta, di quell’agguato mafioso che noi ora conosciamo come la strage di via D’Amelio. Da quel giorno Salvatore Borsellino intraprese la sua battaglia personale per cercare di sensibilizzare la gente al contrasto della criminalità organizzata, del malgoverno e delle collusioni tra mafia e politica.
Nel 2008 fonda il sito www.19luglio1992.com e l’anno dopo, in occasione del 17° anniversario della Strage di Via D’Amelio promuove, assieme al Comitato cittadino 19 Luglio 2009, la prima “Marcia delle Agende Rosse”.

Da questa iniziativa prese vita il “Movimento delle Agende Rosse” in riferimento all’agenda su cui Paolo Borsellino annotava considerazioni personali, supposizioni nonché dichiarazioni di collaboratori di giustizia, e che portava sempre con se specie a seguito dell’attentato in cui perse la vita il collega e amico Giovanni Falcone. La portava con se nella sua borsa di cuoio anche quel 19 luglio 1992, occasione a seguito della quale l’agenda misteriosamente sparì. Esistono prove fotografiche che vedono la borsa in mano ad un carabiniere, a carico del quale fu istruito un processo per favoreggiamento a cosa nostra e per la sottrazione dell’agenda, procedimento che non è mai arrivato alla fase dibattimentale.

Secondo Salvatore Borsellino, però, l’agenda quella domenica di luglio c’era, eccome. Ed è in nome della ricerca della verità che egli prosegue la sua battaglia quotidiana.


A lui chiederemo cosa significa fare Antimafia oggi. A li vello istituzionale ricordando il contributo che suo fratello Paolo diede nella lotta alla criminalità organizzata, e a livello personale come cittadino italiano impegnato nella diffusione della cultura della legalità.


A breve conosceremo l’altro protagonista, Giulio Cavalli. Stay tuned!


Laura P.

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